Un'alga marina come plastica del futuro

La plastica è oramai diventata uno dei più grossi problemi a livello mondiale, soprattutto il suo smaltimento a costi, economici e ambientali, accettabili. Abbiamo già parlato della GPGP (Great Pacific Garbage Patch), cioè delle immense isole di plastica raccolte nell’oceano pacifico dalle sue correnti. Una massa infinita di plastica grande come continenti galleggianti, micidiali per l’ecosistema marino.

Ormai sono tantissime le ricerche in questo senso, studi per limitare gli effetti della plastica sul mare e sull’ambiente in generale, attraverso il suo riutilizzo o attraverso la sua sostituzione con alternative altrettanto valide. La soluzione proposta dai laboratori dello Skippin Rocks Lab, da parte di ricercatori dell’Imperial College di Londra, è un ingegnoso prodotto che dovrebbe, una volta immesso sul mercato sostituire integralmente le bottiglie utilizzate per le bevande, ossia uno dei maggiori inquinanti per quantità.

 

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Il prodotto altro non è che un’alga marina, bio-degradabile, commestibile che racchiuderebbe il liquido da bere al suo interno in dosi prestabilite. In pratica delle bolle trasparenti contenenti acqua o quant’altro in quantità specificata, che possono essere introdotte in bocca e a quel punto morse facendone fuoriuscire il contenuto, oppure trattenute nella cavità orale fino al loro discioglimento.

Il nome di questo nuovo prodotto organico, è Ohoo, e oltre a contenere la bevanda, ne garantisce anche la sua igienicità prima dell’uso.
Il prodotto come detto è assolutamente bio-degradabile, per cui avrà una durata limitata a poche settimane, entro le quali se non utilizzata, si decomporrà naturalmente.

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Il team di ricercatori ha proposto questo progetto su una piattaforma di croudfunding nel 2013 attraverso la quale ha già raccolto la non indifferente cifra di 800.000 sterline.
Inutile far notare i vantaggi ambientali che un tipo di materiale del genere potrebbe avere sull’ambiente andando a sostituire le attuali bottiglie di plastica e la curiosità che questo prodotto starebbe ingenerando sui suoi possibili utilizzatori.


 

 

 

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